Presentazione
di Mauro Bertagnin
L’interesse di questo libro risiede principalmente nella originale prospettiva
delineata dal confronto biunivoco tra gli usi ed i consumi dei paesi sviluppati
(PS) e quelli dei paesi in via di sviluppo (PVS).
Il raffronto proposto dall’autrice, tende a porre in luce gli squilibri
esistenti ma anche a proporre soluzioni compatibili, sempre nella prospettiva
della sostenibilità.
Le esperienze maturate sul campo dall’autrice – soprattutto in
Africa – hanno favorito una particolare sensibilità per le tematiche
dello sviluppo sostenibile, per le tecnologie appropriate e per la costruzione
di un approccio ai temi dell’impiego oculato delle risorse locali, del
recupero, del riciclaggio e ottimizzazione di materiali ed energie autoctoni,
i quali, particolarmente in questi contesti, possono aiutare a risolvere i
problemi dell’abitare.
Emergono nella trattazione, problematiche diverse che toccano temi di grande
attualità come la casa riciclabile, il riciclo quale matrice per una
nuova creatività promossa dall’eco-design, le potenzialità
di autocostruzione e le tecnologie costruttive ibridate, per la soluzione
della precaria complessità edificativa in cui versa la situazione degli
alloggi a basso costo nei paesi in via di sviluppo.
A riguardarlo in filigrana, dal libro traspare un approccio ergonomico innovativo,
che considera anche le potenzialità espresse da una creatività
che nasce dal riciclaggio dei materiali e dei componenti, dal loro secondo
uso, da un down cycling che produce un nuovo design riconoscibile in alcuni
oggetti esposti nei mercati di strada del continente africano, dell’Asia
o del Sud America.È quell’energia creativa che si libera in condizioni
limite, descritta da Drummond nel suo Architectes des favelas o da John F.C.
Turner nel suo Rousing by people.
Ma il riciclaggio di componenti, energie e materiali, appartiene anche alla
nostra civiltà dello spreco e del consumo, che solo in tempi relativamente
recenti ha dovuto confrontarsi con le drammatiche emergenze ambientali e con
i problemi dell’inquinamento e dell’impoverimento delle risorse
non rinnovabili.Questi rendono imperativa una nuova visione del mondo, non
più soltanto impostata ai criteri della massima redditività,
del consumo, dello spreco e dell’inquinamento che ne deriva, ma anche
a nuovi parametri qualitativi che connotano una lenta inversione di tendenza
tuttora in atto.
Semplice e di agevole lettura, questo libro può permettere un approccio
a una complessa ed articolata tematica, che viene affrontata fornendo un primo
livello conoscitivo utile per approfondire le conoscenze nello stimolante
ambito indagato.
Se la nostra è ormai inevitabilmente l’era della globalizzazione,
il confronto proposto dal libro tra la realtà dei paesi economicamente
più sviluppati e quella dei paesi in via di sviluppo, permette di cogliere
importanti spunti tematici che aprono verso nuove soluzioni.Lo stesso binomio
Paesi Sviluppati/Paesi in Via di Sviluppo, ormai obsoleto e limitativo della
ricca gamma di potenzialità che si esprimono anche in realtà
oggi considerate marginali (soltanto in base ai meri indicatori economici),
può suggerire la ricerca di nuovi orizzonti di crescita armonica, dove
aspetti culturali e sociali possano coniugarsi con quelli economici.Alla costruzione
di questi nuovi orizzonti di crescita armonica sarà opportuno lavorare
in futuro per evitare gli squilibri segnalati nel libro.
Il tempo sembra essere l’unica risorsa abbondante e disponibile, abbiamo
davanti tutto il nuovo millennio.